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San Bernardo di Chiaravalle

San Bernardo di Chiaravalle


A lato della vecchia strada dal concentrico alla frazione S. Giuseppe.

Secondo memorie raccolte da Luigi Allerino di Castagnito (autore del romanzo Valentina di Sant’Andrea), a valle della cappella vi era il più antico cimitero di Castagnito. La notizia non è confermata dai documenti. L’edificio è monumento nazionale e risale al 1736. Progettato dall’avvocato Giovanni Carelli, di Castagnito, è un raffinato esempio di architettura piemontese, a pianta centrale, con pronao.

1509: la cappella è citata nella divisione in squadre del territorio.

1659: si acquistano duemila mattoni «per far le pilie al portico di S.Bernardo» (A. com., m. 102).

1667: nella visitaTomati si attesta che «quoad materialia bene se habet», essendo stata riparata pochi anni prima. Stessa situazione alla visita del 1696 (A.V. Asti).

1732: è «in pessimo stato e minaciante rovina»; sì decide di «redificare dal luogo presentaneo più d’un mezo trabucho in luocho più fermo e sicuro di quello in cui presentemente resta la sudetta chiesa construta» (A. com., m. 3).

1736: alla ricostruzione lavorano i mastri Pietro Antonio Bosso e Giovanni Antonio Ferrero, «secondo il disegno datto... dal Molto 111. Sig. Avv. Gioanni Carelli di questo medesimo luogo», come da capitolato del 10 novembre 1735 (id., m. 46).

1737: si stipulano capitoli con lo stuccatore luganese Antonio Cattenazo di Mendrisio «per la stucadura fatta e da farsi nella nuova chiesa di S. Bernardo» (ibid.).

1768: il vescovo Caissotti la giudica «elegantis structure confecta ac decenter ornata. Apponatur in ingressu capelle vas aquae lustralis, ac crux in summitate prospectus» (A.V. Asti).

1845: il vescovo Fea trova la parete interna guasta per l’umidità (A.V. Alba).
E proprio per la falda acquifera dell’intera zona la chiesa risulta da tempo inclinata, mentre l’artistico portale è stato trafugato un quarto di secolo fa.

Con recenti interventi la chiesa è stata consolidata e restaurata totalmente all’esterno e parzialmente all’interno.

Tratto da B. Molino "ROERO Repertorio storico", Bra 2005