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Chiesa di Santo Spirito

Chiesa di Santo Spirito


Chiesa della confraternita dei disciplinanti, a ponente della parrocchiale.

1509: il catasto registra un sedime della Confraria del Santo Spirito nella villa, al Cassinello, coerente il “fossatum castri”, ossia nel sito dell’attuale chiesa.

1568: si cita la «domus disciplinatorum» per una riunione consiliare.
L’anno seguente nella vis. past. Della Rovere si cita la chiesa (A.V. Asti).

1588: il vescovo Peruzzi visita l’«oratorium soczetatis disciplinatorum sub titulo S.ti Joannis Baptistae intra ipsum Castagnetum, quod in suis aedificiis satis bene se habet» (id.). L’oratorio era addossato alla parrocchiale di S. Giovanni, verso ponente, da cui l’identità del titolo.

1647: mastro Ambrogio Sala inizia la ricostruzione dell’oratorio — sempre contro il muro della parrocchiale — su base più grande; nel 1650 vi lavora il mastro Carlo Pozzo e nel 1654-5 viene terminato dal mastro C. F. Finale (A. com., m. 102).

1677: il vescovo Tomati, visitando l’oratorio dei disciplinanti, precisa che «in eo est legitime erecta Societas Confratrum Disciplinatorum que alias erat sub titulo Saneti Joannis Baptiste, nunc autem S. Spiritus... Aggregata est Confraternitati Archiospitalis 5. Spirìtus in Saxia Alme Urbis» (A.V. Asti).

1696: il vescovo Migliavacca conferma quanto sopra («alias aderat erecta Societas sub titulo S. Ioannis Baptiste, de presenti vero Sancti Spiritus» (id.).

Tra il 1708 e il 1719 viene costruita l’attuale chiesa, in stile barocco come il bel portale, su disegno dell’avvocato Giovanni Carelli, nativo del luogo.

1768: La visita Caissotti trova nella chiesa tre altari (Spirito Santo, 5. Elisabetta e 5. Anna) (A.V. Asti).

1830: la visita Nicola definisce la chiesa «oratorium pulcrae formae, valde amplum, lucidum, ruinas tamen in fornice et passim in parietibus agens»; sull’altare maggiore è appesa una icona rappresentante il «Paraclitum in Apostolos descendentem perbelle exhibens» (A.V. Alba).