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Santi Quirico e Giolitta (scomparsa)

Già a ponente del dosso del castello, con cimitero attorno.

La dedicazione fu probabilmente opera di Breme, come per le omonime chiese scomparse di Pocapaglia e Sanfrè.

1152: papa Eugenio III conferma il priorato di S. Quirico all’abbazia di Breme (CAB, doc. XCVIII).
1249: in ricognizioni di Breme è citato un possesso «iuxta vineam S. Quirici» (A. Prov., cat. 9, m. I).

1345: nel cattedratico della Chiesa d’Asti è citata come «ecclesia de Castagnito», soggetta alla pieve di Guarene, con un registro di 18 lire astesi (Bosio, p. 521). La visita Panigarola (1588) registra che la chiesa un secolo prima (ossia all’inizio del ‘500), essendo in rovina, era stata ricostruita a breve distanza (A.V. Asti).

1585: il vescovo Peruzzi visita «quoddam coemeterium in quo alias erat ecclesia parochialis antiqua, nunc vero destructa et solummodo remanserit altare, et qui locum ad presens pro cemeterio deservit». Il vescovo ordina di demolire l’altare, chiudere il sito del cimitero con muro ed erigervi la croce (id.).

1626: un abitante del luogo dispone per la sepoltura «nella chiesa di S. Quirico, alla qual chiesa lega scudi 30 per la fabrica d’un altare» (A. Ripa, m. 116, fasc. 11).

1667: la vis. past. Tomati ordina di sistemare il pavimento e riparare la chiesa «in fornice, quo ruinam minatur». In essa si celebra di tanto in tanto. Il circostante cimitero non è chiuso (A.V. Asti). L’anno seguente un mastro luganese lavora a chiesa e cimitero (A. com., m.102); la successiva visita Tomati (1677) conferma le riparazioni.

1699-1703: la chiesa viene ricostruita, con cupola a vetrate, stucchi interni e portico avanti; vi lavora mastro Nicolao Baguto (A. com., mm. 1 e 103).

1742: nella relazione della diocesi d’Asti la chiesa è descritta in forma quadrata, con portico avanti e campaniletto (A.V. Asti).

1830: la visita del vescovo d’Alba Nicola trova la chiesa bisognosa di riparazioni e il cimitero pieno di arbusti (A.V. Alba).

1842: la chiesa è disegnata di profilo in un disegno di Clemente Rovere.

Venne demolita meno di un secolo dopo.

Tratto da B. Molino "ROERO Repertorio storico", Bra 2005